Il titolo di un recente libro americano recitava: “dove eravate voi Coach mentre le aziende stavano chiudendo?” come a stigmatizzare il fatto un esercito di Coach, consulenti e specialisti blasonati (e ben pagati) non fosse riuscito a fermare l’emorragia di fallimenti in corso dall’inizio del nuovo millennio.
Non cambierebbe molto se nel titolo, al posto di Coach, ci fossero gli economisti o gli esperti in genere: centinaia di modelli economici e teorie accreditate hanno potuto fare ben poco per cambiare il corso di una delle più grandi crisi della storia.
Un realtà, la crisi di cui tutti parliamo e che tutti temiamo ha semplicemente annunciato un profondo cambiamento, una rivoluzione della coscienza umana e del suo spirito, una metamorfosi che tocca non solo l’economia ma anche la cultura e la storia dell’umanità. Papa Francesco ha recentemente sottolineato che “non e’ solo crisi economica o culturale, ma e’ una crisi dell’uomo e a rimanerne distrutto rischia di essere proprio l’uomo”. Da qui l’appello a “non chiuderci nella solitudine, o nel senso di impotenza di fronte ai problemi. E’ un pericolo chiudersi, non facciamolo per favore…”. Vale anche per la consulenza.
Il contributo alle imprese in crisi dei poveri consulenti o esperti poteva essere di poco superiore. Poteva essere, per analogia, quello di un navigato ammiraglio davanti all’eruzione minoica di Thera avvenuta 4500 anni fa e ai suoi suoi 150 metri di Tsunami.
È vero anche che imprenditori e manager spesso non hanno saputo trarre benefici dalla consulenza o non hanno sviluppato preventivamente le competenze necessarie per trasformare le consulenza in risultati positivi. Molti sono stati aiutati a mettere a fuoco i “problemi”, quando quello che serviva loro erano nuovi “obiettivi”. Allo stesso tempo, molti altri hanno seguito ambiziosi sogni senza prima risolvere i problemi alla base della crisi.
Uno dei motivi più semplici(stici) è che manager e imprenditori non sanno sempre comprare la giusta consulenza: quando serve, ad esempio, una consulenza progettuale e quando una di processo? Quando un affiancamento e quando Counselling? Quando rivolgersi a un Coach e quando a un Mentore? E quando formare e quando, invece, addestrare?
Altra concausa: spesso manager e imprenditori hanno ricevuto consigli nell’acquisto di consulenza dalle stesse società di consulenza e come si dice: “quando l’unico strumento che hai è un martello, tutti i problemi ti sembreranno chiodi”. Oppure si sono rivolti per la formazione a scuole più interessate a far rendere i propri corsi piuttosto che ha fornire competenze e conoscenze realmente utili. Ne sono un esempio i milioni di studenti laureati che dopo un master rimangono comunque a piedi nel mondo del lavoro.
Non tutta la consulenza è uguale?
Non basta rivolgersi ad esperti per risolvere i problemi o trovare nuove strade. Serve, soprattutto, rivolgersi a quelli giusti. Non bravi, giusti. La consulenza cambia molto in funzione dei problemi e delle caratteristiche di chi la acquista. Qui un piccolo esempio dei diversi approcci consulenziali:
Consulenza progettuale | studio e progettazione finalizzati al raggiungimento di specifici obiettivi. |
Consulenza di processo | analisi di processi operativi, al fine di migliorarne l’efficienza e l’efficacia. |
Assistenza alla realizzazione | azione di affiancamento al personale del cliente, nella implementazione di un progetto di consulenza. |
Consulenza “ad personam” |
attività con la quale si consiglia l’imprenditore o l’alta direzione circa le decisioni da adottare su problemi specifici. |
Counseling | attività che consiste nell’affiancamento, da parte del consulente, a persona del cliente, per assisterla nell’affrontare il cambiamento, nel partecipare attivamente al processo decisionale e quindi nell’acquisire competenze comportamentali e relazionali. |
Coaching | attività personalizzata di formazione e assistenza all’implementazione delle conoscenze acquisite, finalizzata allo sviluppo di un dipendente, per la sua preparazione a ricoprire un nuovo ruolo o a migliorare la gestione del ruolo già ricoperto. |
Tutoraggio | attività di consulenza progettuale e di contemporanea formazione e affiancamento per l’avvio e/o il consolidamento di nuove imprese. |
Docenza | attività di trasferimento di conoscenze culturali, tecniche e comportamentali. |
Autoformazione | attività di formazione, tesa a valorizzare elementi di sviluppo o innovazione o a fare emergere elementi di criticità organizzativa e/o processuale ed i suggerimenti di azioni atte a rimuoverli. |
Quindi, prima di comprare consulenza o di seguire un corso di formazione dovremmo essere in grado di capire di cosa veramente abbiamo bisogno. Da quale disagio, oppure problema, oppure soluzione, oppure obiettivo, oppure sogno siamo mossi. Mischiare problemi e soluzioni non è mai stata una buona idea. Così come muoversi per raggiungere sogni senza dotarsi di risorse (strumenti, conoscenze, competenze, etc.) necessarie.
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Le attività di MarketingCamp sono pensate per aiutare le persone e le organizzazioni a fare chiarezza sul tipo di sostegno di cui hanno bisogno. MarketingCamp, infatti, non è una scuola e non “deve” vendere corsi, né una società di consulenza costretta a “raggiungere budget”.
Dopo un sacco di corsi, forse serve a poco farne un altro e magari è arrivato il momento di mettere le conoscenze al lavoro, con palestre e laboratori pratici. Forse è inutile spendere in consulenza per il cambiamento quando sotto mancano le competenze di base per guidare (non subire) il cambiamento.